Coloni italiani                                      99
 

un batter d'occhio, senza fatica, e di tornare in
patria a fare i signori, non di rado hanno l'allegra
pretesa di voler essere mantenuti di tutto punto
dal Governo; tutto vogliono, tutto chiedono, non
già al loro spirito d'iniziativa o alla loro attività,
sì bene all'amministrazione coloniale. Se questa
non presta ascolto alle insensate richieste, si
vendicano sparlandone a dritta e a manca.

In certi casi il Governo eritreo, nella assoluta
necessità di conservare il prestigio dei bianchi
sui neri, ha dovuto agire con energia lodevole;
ha rimpatriato... donnine galanti e fior di mascal¬
zoni, non curandosi di ingiurie e di calunnie.
Queste, a mio parere, non dovrebbero in Italia
esser raccolte mai, se non vogliamo far la parte
di credenzoni o di bertoldini. Lo spinoso argo¬
mento non merita una parola di più.
 

VII.

VITA   ERITREA.

A lungo andare, pensandoci bene, il soggiorno
dell'Asmara non è in tutto e per tutto gradito.
La vaga impressione che manchi qualche cosa
di necessario al completo piacere non ci abban¬
dona mai; sì che le risate stesse riescono meno
saporite che da noi. Per verità da principio non
ci si raccapezza ; solo ci accorgiamo in modo
confuso di un sentimento indefinibile che si im¬
padronisce di noi, a poco alla volta, e che alla
fine domina anche le più piacevoli sensazioni.