Paoli, Renato. Nella colonia Eritrea

(Milano :  Treves,  1908.)

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250                                 dall'ànseba al bab.ca

mezzo della piazza del mercato di Agordat. Una
candela oscillante, intorno alla quale turbina¬
vano miriadi d'insetti notturni, illuminava scar¬
samente la tavola, alla quale io, l'Ascari e due uf¬
ficiali eravamo seduti. Le case d'intorno, basse,
coi tetti a terrazza, erano avvolte nell'oscurità.
Da una di queste si alzava un canto melanconico
di preghiera mussulmana. La Croce del Sud sfa¬
villava, benevola questa volta, nel cielo terso.
Proprio in quel momento in cui pensavo ai miei
cari, e alla distanza smisurata che mi separava
da loro, un indigeno all'improvviso uscì dal¬
l'ombra e mi buttò sul tavolo un fascio di lettere
e di giornali. Era la posta d'Italia che l'ammini¬
strazione cortese ed attenta d'Asmara m'aveva
spedita in quell'angolo remoto della colonia.
 

VII.

AGORDAT.

Sto raccogliendo questi brevi appunti di viag¬
gio nella camera, cedutami per isquisita genti¬
lezza dal bravo Ascari, che si è rifugiato in altra
stanza, come a dire la « foresteria ». Se al pari del
De Maistre volessi intraprendc^re un giro intorno
alla mia camera, forse non vi sarebbe occasione
di parlar d'Affrica, e meno ancora potrei dire di
trovarmi sul lembo del deserto, in un sito dove
dieci anni or sono ci si arrivava con istrapazzi
indicibili e ci si accampava alla meglio soffrendo
stenti che non tutti potevano sopportare. Il letto
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